Mi scrive la poeta Carla Mussi, già ospite di Blanc:
«Caro Stefano,
vorrei segnalarti una iniziativa che mi sta molto a cuore. Sono stata più volte ospite del Piccolo museo della poesia di Piacenza, e ho avuto modo di apprezzare il grande amore per la poesia che vi abita. Ho potuto tenere fra le mani la prima edizione di Ossi di seppia, documenti autografi di Ungaretti, molti numeri di riviste storiche, testi introvabili, e ho anche donato qualche vecchio libro e qualche preziosa rivista.
Il piccolo museo non ha più fondi, anche se ultimamente si sono aperte alcune possibilità».
Leggo dal sito del museo: «Il Piccolo Museo della Poesia Incolmabili Fenditure è stato istituito a Piacenza dall’associazione culturale con lo stesso nome. I membri fondatori dell’associazione hanno tenacemente perseguito il loro sogno di vedere la creazione del primo museo Poesia in Europa. Per quanto riguarda la natura specifica della collezione, il museo si concentra principalmente sulla poesia italiana del Novecento (ma ci sono anche splendide incursioni nella poesia di varie epoche, da Dante a Leopardi, da Goethe a Baudelaire, fino alla poesia contemporanea), con i libri, le antologie, le riviste letterarie (alcuni testi sono molto rari); senza dimenticare le lettere, dischi, dipinti e sculture che conferiscono a questo luogo un’ambientazione unica».
Scrive il quotidiano piacentino “Libertà” il 5 agosto 2019:
«Il “regalo” è infiocchettato e pronto per essere consegnato. Destinatario: qualsiasi città sensibile ai versi di Montale, alle liriche di Ungaretti e a tutto l’inchiostro versato nei secoli di poesia. In questo pacco speciale c’è il “Piccolo museo della Poesia – Incolmabili Fenditure” di Piacenza, che il proprietario Massimo Silvotti ha deciso di “donare a qualunque realtà istituzionale garantisca una sede in comodato d’uso gratuito e un budget annuale di almeno 20mila euro per l’organizzazione di iniziative culturali e per l’ampliamento della collezione”.
Forme di sostegno che in questi anni, stando alle parole del fondatore, il Comune di Piacenza non sarebbe stato in grado di assicurare, tanto da condurre alla scelta di provare a cedere il “Piccolo museo della Poesia” a un ente pubblico su scala nazionale interessato a “un’eccellenza unica nel panorama mondiale”. Più che un omaggio spensierato, quindi, il gesto di Silvotti pare una misura emergenziale per salvare questa realtà: “Piacenza, ovviamente, avrebbe un diritto di prelazione. Ad ogni modo, ho già disdetto il contratto d’affitto negli attuali locali di via Pace. Dal 31 dicembre, il “Piccolo museo della Poesia” non avrà più una sede».
Se qualcuno ha delle proposte, contatti il Centro.