Foto di Vasco Szinetar
RAFAEL CADENAS, PREMIO CERVANTES
IL POETA DEL VENEZUELA, LIBERA LA PAROLA
Erika Reginato
Il poeta Rafael Cadenas (Venezuela, Barquisimeto 1930), il
più importante rappresentante della poesia in lingua spagnola, oggi ai suoi 93
anni, è considerato il più grande poeta, scrittore e saggista venezuelano, è
stato meritevole del Premio in Lingua Castellana “Miguel de Cervantes”. Il
giurato ha riconosciuto la trascendenza creatrice che ha fatto della poesia un
motivo della esistenza. La sua opera esprime
desolazione, l’ordine del verbo e del silenzio e la ricerca della lingua.
Il “Cervantes” non è
un premio ad un’opera, ma il riconoscimento di una vita dedicata alla
letteratura. La vita di Rafael Cadenas è stata consacrata alla difesa e
diffusione dello spagnolo. Il poeta venezuelano ha sorpreso al pronunciare il
discorso dal tradizionale leggio, dell’Università di Alcalá (Spagna). Lo ha
fatto scandendo le parole e permettendosi lunghe pause come nelle sue letture
poetiche, e nel suo intervento si ha riferito a Rilke e Walt Whitman come i
suoi maestri letterari. Ha sottolineato che è necessario vivere in democrazia,
e ricorda le parole di Einstein: il nazionalismo è il morbillo dell’umanità.
La poesia più famosa,
“Sconfitta”, è stata un simbolo negli anni ’60: Io che non ho mai avuto un
mestiere / che davanti a tutti gli avversari mi sono sentito debole/ che persi
i migliori titoli della vita…
Una poesia scritta
dopo l’esilio che il poeta ha vissuto nell’isola di Trinidad durante la
dittatura di Pérez Jimenez.
Rafael Cadenas, professore universitario,
dichiara: l’università Centrale del Venezuela vive momenti difficili e ha sottolineato
“che una università sommersa al indottrinamento, smette di educare
liberamente". Continua dicendo come la lingua spagnola sia “martoriata”
dagli anglicismi come altre lingue. E
poi dice: "questo premio non è nessun sogni, che si deve fare con piena
libertà". Ha finito il suo discorso ricordando che Cervantes, fu un grande
difensore della libertà e ripete le parole di Don Chisciotte che dice a Sancio,
il suo fedele scudiero: “La
libertà è uno dei doni più preziosi dal cielo concesso agli uomini…è per la
libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita”. Provocazione dei
successi politici mondiale, ma il poeta anche vuole fare riferifento a quella
avventura che affrontò nell’esilio, nel labirinto umano e scrive Cadenas:
Solo ho conosciuto la libertà
all’improvviso, quando ritornava al mio corpo.
Rafael Cadenas scolpisce la parola
che nasce da quel silenzio dove trova il “nulla” ungarettiano ma anche risale
da questo profondo pozzo e costruisce il linguaggio personale che estrae dalla
sua propria isola e che pulisce con lavoro e lucidità. La parola poetica di
Rafael Cadenas possiede nel suo equilibrio, una carica di appartenenze ed
un’esattezza, fino all’incontro della parola unica, universale e rinnovatrice
che trova la su immagine.
Poesie di Rafael Cadenas
Tradotte da Erika Reginato
Una isla' (1958)
Si el poema no nace, pero es real tu vida,
eres su encarnación.
Habitas
en su sombra inconquistable.
Te acompaña
diamante incumplido.
Un’isola (1958)
Se la poesia non è nata, ma la tua
vita è reale,
tu sei la sua incarnazione.
Vivi
nella sua ombra indomabile.
Ti accompagna
diamante incompiuto.
…
Amante (1983)
Eludías
el encuentro
con el tú
magnífico,
el que te toma
y te anula como tempestad
y de ti arranca al que busca.
Amante (1983)
Evitando
l'incontro
con il tu
magnifico
colui che ti prende
e ti annulla come una tempesta
e da te toglie quello che cerca.
…
Las paces (1988)
Lleguemos a un acuerdo, poema.
Ya no te forzaré a decir lo que no
quieres
ni tú te resistirás tanto a lo que
deseo.
Hemos forcejeado mucho.
¿Para qué este empeño en hacerte a
mi imagen
cuando sabes cosas que no sospecho?
Líbrate ya de mí.
Huye sin mirar atrás.
Sálvate antes que sea tarde.
Pues siempre me rebasas,
sabes decir lo que te impulsa
y yo no,
porque eres más que tú mismo
y yo sólo soy el que trata de
reconocerse en ti.
Tengo la extensión de mi deseo
y tú no tienes ninguno,
sólo avanzas hacia donde te diriges
sin mirar la mano que mueves
y cree poseerte cuando te siente
brotar de ella
como una sustancia que
se erige.
Imponle tu curso al que escribe, él
sólo sabe ocultarse,
cubrir la novedad, empobrecerse.
Lo que muestra es una reiteración
cansada.
Poema,
apártame de ti.
Le paci (1988)
Mettiamoci d'accordo,
poesia.
Non ti costringerò più a dire quello
che non vuoi
né a resistere così tanto a ciò che
desidero.
Abbiamo faticato molto.
Perché questo sforzo per renderti a
mia immagine
quando sai cose che non sospetto?
Sbarazzati di me ora.
Scappa senza voltarti indietro.
Salva te stessa prima che sia troppo
tardi.
Bene, tu mi superi sempre,
sai come dire cosa ti spinge
e io no,
perché sei più di te stesso
e io sono solo colui che cerca di
riconoscersi in te.
Ho l'estensione del mio desiderio
e tu non ne hai,
ti muovi solo dove stai andando
senza guardare la mano che muovi
e crede di possederti quando ti
sente che
da lei spunta la sostanza che
si eleva.
Disponi il tuo scorrere a quel che
scrive, lui
solo sa nascondersi,
avvolgere la novità, impoverirsi.
Dimostra solo una reiterazione
stanca.
Poesia
allontanami da te.
…
Ars poética. Intemperie (1977)
Que cada palabra lleve lo que dice.
Que sea como el temblor que la sostiene.
Que se mantenga como un latido.
No he de proferir adornada falsedad ni poner tinta dudosa
ni añadir brillos a lo que es.
Esto me obliga a oírme. Pero estamos aquí para decir
verdad.
Seamos reales.
Quiero exactitudes aterradoras.
Tiemblo cuando creo que me falsifico. Debo llevar en peso
mis palabras. Me poseen tanto como yo a ellas.
Si no veo bien, dime tú, tú que me conoces, mi mentira,
señálame la impostura, restriégame la estafa.
Te lo agradeceré, en serio. Enloquezco por corresponderme.
Sé mi ojo, espérame en la noche
y divísame, escrútame, sacúdeme.
Ars Poética
Traduzione: Erika Reginato, 2011
Che ogni parola porti quello che dice.
Che sia come il tremore che la sostiene.
Che si conservi come un palpito.
Non ho da dire decorata falsità nemmeno da mettere tinta
dubbiosa né aggiungere
lucentezza a quello che c’è.
Questo mi obbliga ad ascoltarmi. Ma siamo qui per dire la
verità.
Saremo reali.
Voglio precisioni terrificanti.
Tremo quando credo che mi falsifico. Devo portare in peso
le mie parole. Loro mi possiedono come io le possiedo.
Se non vedo bene, tu dimmi, tu che conosci la mia bugia,
segnalami
la calunnia, rinfacciami la truffa.
Ti ringrazierò, sul serio.
Impazzisco per corrispondermi
Tu sei il mio occhio, aspettami nella notte
e scorgimi, scrutami, sbattimi.
…
YOU
Tú apareces,
tú te desnudas,
tú entras en la luz,
tú despiertas los
colores,
tú coronas las aguas,
tú comienzas a recorrer
el tiempo como un licor,
tú rematas la más
cegadora de las orillas,
tú predices si el mundo
seguirá o va a caer,
tú conjuras la tierra
para que acompase su ritmo a tu lentitud de lava,
tú reinas en el centro
de esta conflagración
y del primero
al séptimo día
tu cuerpo es un
arrogante
palacio
donde vive
el
temblor.
…
Tu
Tu appari
ti spogli
tu entri nella luce
tu risvegli i colori,
incoroni le acque,
tu cominci ad
attraversare il tempo come un liquore,
finisci il più
accecante dei lidi,
tu prevedi se il mondo andrà
avanti o cadrà,
tu evochi la terra per
far corrispondere il suo ritmo al tuo lava lenta,
tu regni al centro di
questa conflagrazione
come un uccello
immobile
e dal primo
il settimo giorno
il tuo corpo è un
arrogante
palazzo
dove vive
il
tremore.
…
Cadenas Rafael (Barquisimeto, 8 aprile 1930) è un poeta e traduttore venezuelano. Per molti anni è
stato docente presso l'Universidad Central de Venezuela. Ha ricevuto il Premio
Letterario Nazionale (1985), il Premio Letterario Internazionale Guadalajara
(Messico, 2009), il Premio García Lorca (2015) e il Premio Cervantes (2022), il più
importante premio letterario in lingua spagnola. Tra
i suoi libri di poesia e saggi si trovano: Cantos iniciales (1946), Una isla
(1958), Los cuadernos del destierro (1960, 2001), Falsas maniobras (1966),
Intemperie (1977), Memorial (1977.2007), Amante (1983.2002). Amant (2004),
«Amante» . Lover (2004, 2009), Dichos (1992), Gestiones (1992). Premio
Internacional Juan Antonio Pérez Bonalde, En torno a Basho y otros asuntos
(2016), Contestaciones (2018). Tra i suoi saggi: Literatura y vida (1972),
Realidad y literatura (1979), Apuntes sobre San Juan de la Cruz y la mística
(1977, 1995),La barbarie civilizada (1981), Anotaciones (1983), Reflexiones
sobre la ciudad moderna (1983), En torno al lenguaje (1984), Sobre la enseñanza
de la literatura en la Educación Media (1998).