Agostino Contòè un mirabolante funambolo della parola e, al tempo stesso, un rigoroso archivista: poeta sonoro e visivo dagli anni Settanta, dirige, come si confà a uno che ama il libro sin dall’odore e dall’attrito della carta sulle dita, sia il “Centro studi internazionale Lionello fiumi”, archivio della letteratura italiana primonovecentesca, e sia i fondi antichi della Biblioteca civica, entrambi a Verona. Creatività e acribia filologica sono in dialogo sinergico nel testo che segue, nato da un incontro veneziano con Franco Beltrametti, maestro del provvisorio, della cui opera Antonio Porta, in Poesia degli anni Settanta (1979) ebbe a dire: «Ciò che rimane è il senso di una fuga senza fine dall'idea di una morte innaturale, quella fornitaci dalla nostra cultura. All'orizzonte, irraggiungibile, "il lampo verde dell'alba"».
Si noti il gioco parentetico simile al gioco delle tre carte, dove il tesoro non è mai dove ce l’aspettiamo. Qui il tesoro è l’ammirazione per la figura fuggevole di Beltrametti, che entra ed esce dall’immagine, mossa per onda veneziana e per costituzione d’autore; anzi di entrambi gli autori, che qui stringono sotto il mantello pieno d’aria della medesima lingua viva, coraggiosissima in questi tempi di omologata medietà stilistica.
A Franco Beltrametti
scimmiottato
(Magazzini del Sale, P77)
(Magazzini del Sale, P77)
(e allora) (e allora) (e allora)
(e allora) (Franco) (e allora Franco)
(lesse) (e allora Franco lesse)
(la poesia)
(e allora) (e allora) (e allora)
(la poesia) (e allora la poesia)
(lesse) (Franco) (e allora)
(vestito di jeans: dondolandosi
sulle gambe) cioè visibilmente
incapace di star fermo (voglio
dire): leggendo le storie numero
uno due tre e cappuccetto rosso
(cappuccetto rosso) a vedere
(e cappuccetto rosso a vedere)
il lupo, una volta c'era
che beveva (Franco) acqua minerale
dalla bottiglia traduceva poesie
dall'inglese suonando lo scacciapensieri
che correva fuori (già si capisce
per pisciare) che ritornava dentro
dopo aver pisciato e spariva
di nuovo (incapace di starsene fermo)
e James composti tutti i poemi
di questo mondo permetteva
alla moglie di vendersi la macchina
da scrivere ed Harry con la barba
piena di vento col suo da-dah ra-ra
rain ram chi chi (o forse l'opposto:
insomma voglio dire tutti e tre vestiti
da poeti americani e tutti gli altri
perduti coi loro poemi per
le calli veneziane (e allora) (e allora)
(e allora) (e allora) (e allora)
(e allora) (Franco) (e allora Franco)
(lesse) (e allora Franco lesse)
(la poesia)
(e allora) (e allora) (e allora)
(la poesia) (e allora la poesia)
(lesse) (Franco) (e allora)
(vestito di jeans: dondolandosi
sulle gambe) cioè visibilmente
incapace di star fermo (voglio
dire): leggendo le storie numero
uno due tre e cappuccetto rosso
(cappuccetto rosso) a vedere
(e cappuccetto rosso a vedere)
il lupo, una volta c'era
che beveva (Franco) acqua minerale
dalla bottiglia traduceva poesie
dall'inglese suonando lo scacciapensieri
che correva fuori (già si capisce
per pisciare) che ritornava dentro
dopo aver pisciato e spariva
di nuovo (incapace di starsene fermo)
e James composti tutti i poemi
di questo mondo permetteva
alla moglie di vendersi la macchina
da scrivere ed Harry con la barba
piena di vento col suo da-dah ra-ra
rain ram chi chi (o forse l'opposto:
insomma voglio dire tutti e tre vestiti
da poeti americani e tutti gli altri
perduti coi loro poemi per
le calli veneziane (e allora) (e allora)
(e allora) (e allora) (e allora)