Ci sono centinaia di premi poetici ogni anno in Italia, alcuni dei quali prevedono la pubblicazione gratuita della silloge, ma da qualche tempo si sta assistendo a un fenomeno strano, per cui i giovani poeti rinunciano a parteciparvi. Non è la prima volta che mi capita la situazione in cui, dato un bando che garantisce la serietà della giuria e la qualità della pubblicazione, il concorso va deserto o quasi. Capita, almeno per ora, allo ZENIT progetto Poesia < 40, bandito da La Vita Felice che prevede la pubblicazione di un’antologia con 10 autori under 40. C’è tempo per la scadenza del premio (15 febbraio 2015), ma qualche riflessione merita già un suo spazio.
La mia impressione è che i premi di questo tipo vadano tendenzialmente deserti per le seguenti ragioni:
1) La poesia edita su carta, da quando c’è il web, ai giovani pare non sia più indispensabile. C’è la convinzione che pubblicare in rete o con un piccolo editore sia la stessa cosa. Anzi in rete, dicono, si è più letti.
2) Vincere un concorso, e vedere quindi la propria opera pubblicata (specie se su antologia), prelude all’acquisto di alcune copie, non per vincolo del regolamento, ma per poterle poi regalare agli amici e spedirle ai critici. Tanto vale, pensa il giovane, pubblicarsi in proprio le poesie. La spesa si equivale (ma questo è tutto da verificare). Io dico che un libro autoprodotto o edito da un editore-stampatore che non seleziona gli autori non è la stessa cosa che uscire con un editore certificato (e ben distribuito). A certificarlo è il suo parterre.
3) Forse i poeti più bravi fra i trenta e i quarant’anni hanno già pubblicato, per cui partecipare a un concorso dove uscirebbero con altri, sembra riduttivo.
4) Forse i poeti under trenta vivono una precarietà talmente diffusa da non sentire l’esigenza di pubblicare un libro di poesia. È una questione di ‘essere presi da altri problemi’, ma anche di sfiducia nell’operazione culturale che il libro comporta oltre che nella consapevolezza che esso non darà né il pane né la notorietà.
Queste ipotesi andrebbero verificate. Invito dunque i giovani poeti, ma anche gli altri, a dire la loro nei commenti. Grazie.