Dai, giochiamo un poco, se possibile, con la poesia, e soprattutto con i poeti, giochiamo a dire chi è il più bravo del reame, ma seriamente, proviamo a dire dei nomi, vivi, ovvio, e italiani, perché dei morti non è difficile sospettare che Montale e Ungaretti, che Luzi e altri due o tre, che fatico a immaginare, un segno stabile l'abbiano lasciato nel secolo scorso, ma in questo? Ma adesso? Nomi con due parole di sostegno, due stampelle persino, qualcosa insomma che giustifichi la scelta. Condizione del gioco è la pacatezza e ogni altra virtù che lasci il tifo fuoricasa: si parla di poveri poeti, perdio, non di generali o di milionari in mutande!
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