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Sergio Zanone su Manuela Cerisara

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Il suono nomade
di
Sergio Zanone
- pensieri su Un nome da stella (apuntozeta edizioni), di Manuela Cerisara -


Nome sonoro, il soffio di un flauto chiama le cose all' esistenza: semplice come la magia dell'infanzia, castelli di fiaba sotto cieli di cartone: Chi cerchi, disperato e voluttuoso Pan? Ecco le cose danzare in-esistenza: al di fuori, l'ex-stasi dello sguardo lunare sopra il deserto brulicante di vita: al tuo canto ora, le cose da sotto dovrebbero cantare:

rane desolate perdute
in un sottobosco di stelle

i tulipani scarlatti

ora dovrebbero cantare il liquido colore del mondo; non si scompone, nell'oggi che declinando sorge – così lieveil caos: nessun cataclisma sconvolge l'asse del mondo: stella muschio nord coincidono. In espansione, in circumnavigazione – nonostante lo smembrarsi della memoria - l'ago inquieto della bussola è un amico fedele, segnail ricordo. Sembrano depositarsi leggeri sul terreno i sommovimenti della notte, al canto dei grilli: nell' attesa, uno sguardo all'orizzonte, una domanda:

Sentinella, quanto all' alba, quanto ancora?


Chi cerchi, disperato Pan? Nell'attesa il tempo si dilata, nel riserbo più assoluto - pudico segreto nello scrigno della notte - il cerchio partorisce, si moltiplica: piovono le parole, deposita la polvere (di stelle?)  sulla tovaglia: lasciala così, non togliere le macchie dal velo del cuore, non toccare il campo dei fiori, qualcosa rimane – una parola scampata alla deportazione - profumata, incolta disperazione e rivoluzione. Sconvolge le cose - salvala dalla falce del contadino, dalla mano del vendemmiatore – erotica, con lei ti sei nascosta tra i solchi del campo. Amore antico, amore esuberante, apri quest' uscio, porta fuori la spesa: quanta luce in così poco nella terra di nessuno, sotto il nero mantello delle cose / la possibilità di aprire stanze: le cose, da sotto il buio dei campi a distesa cantano – in questa dimora – ci vengono incontro con il loro nome / non si fermano più, scintillano come lucciole sotto il bicchiere , le cose sono lucciole ( miracolo delle sinestesie),  si capovolge il loro  destino:

non c'è regola più violata nel dettaglio
l'imprevisto è previsto, la tragedia puntuale


Dagli archi delle persiane il nome sonoro si espande penetrando gli spazi trasparenti, attraversando tramonti leonardeschidel tempo immemoriale: tutto è forse già avvenuto in questa mensa dipinta, oppure deve ancora accadere? Del Pane e del Vino, di Demetra e di Bacco, lo spazio del ricordo o la loro premonizione? L' Enigma: Ogni volta che succede però non diventa più chiaro. Nel presente del cuore in cui il rito assorbe la storia, le maschere sono assenti; “il pensiero in quanto effettività di un luogo che si apre alla presenza ... apertura del luogo che dà luogo a ciò che non ha luogo...  la presenza offerta a una Visitazioneche fa la prova dell'invisibile nel suo materno seno” (Jean-Luc Nancy)assurge ad emblema cosmico: visitata / da una luna di passaggio – un cambio di luna già scritto – il segno del bacio è più giù – luna incapace di mentire la distanza / va a prenderla, è esausta – a mezzanotte accadevo/ con l'incantesimo di     luna e stelle e nuvole. Ha scritto Lévinas: “Tale presenza    consiste nel venire  a noi, nel fare  il suo ingresso: il che si può enunciare in questo modo: il fenomeno che è l' apparizione di un Altro è anche viso... l' epifania del viso è visitazione”. «Altro» è  «Tu» e  verrà a riparare il tetto e  la crepa del muro - «Altro»  è l' enigma  da sciogliere, il principio di preghiera ,  “la presenza enigmatica , l' enigma di una presenza reale che   si piega e si dispiega nel piano della quadro”; il suo  incontro con la Samaritana  -  lo porterò sulla testa come un vaso – attua   la liquida  restaurazione   e fusione della duplicità Io/Tu  nell' unità del Sé : che cambia ogni volta / la mia prospettiva dell' esistere ... e persistere persistere ... dolcemente assecondare la fusione / corpo a corpo con il cosmo, parola desueta (attraverso l' erotismo della parola poetica),  a pensarci frazione infinitesima e concorde di (un) Altro.  Imparare la dimensione liquida e circolare, dilatarsi, espandersi come un cerchio nell' acqua: un’onda va dritta al tramonto / va sola come se non avessi avuto un padre/ come se non avessi avuto una madre – la preghiera: slegami, libera il significante  non “dall” ma nell' esilio: rendi   nomade questo mio nome.



Da Un nome da stella


curi con lo sguardo il lombrico sulla foglia
la farfalla più gialla

stella muschio nord coincidono

non si scompone il caos nell’oggi così lieve


***

circumnavigazione delle quattro case
l’ago inquieto riaffiora dagli smottamenti della memoria

si accuccia ai tuoi piedi come un cane
il dettaglio disperso nel trasloco

***

nel riserbo più assoluto biancofiori sul ciliegio
margherite partorite nella notte
giorni lenti a percorrere distanze
treni e cipressi
geometrie sottese

parole come macchie sulla tovaglia

***

       magistralmente non sposti nulla
non sfiori la polvere

       né un pensiero sotto le ciglia

una lettera

una parola scampata alla deportazione

***

non cercare i cedri esplosi d’estate siamo
usciti
dal seminato

spettinati, appena ricomposti dopo l’amore

al colpo di tosse, al segnale
(la traccia di profumo, i fili che
tengono insieme nuvole e vele nel celeste lago)


Manuela Cerisara è nata a Schio nel 1965. Consegue il diploma scientifico e magistrale, quest'ultimo conseguito da privatista. Laureata a Venezia nel 1991 in Lingue e letterature straniere, in particolare Anglo-americano e Tedesco.



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