Sta per uscire il mio nuovo libro, un saggio dal titolo
Le vie del ritorno. Letteratura, pensiero, caducità
(postfazione di Flavio Ermini,
Moretti&Vitali, 2014, pp.144, € 15,00)
Scrive, fra l’altro, Flavio Ermini:
“I passi che noi compiamo per inoltrarci nella vita non si rivolgono a un progredire, a un gettarci in avanti. Il nostro progredire cessa con la nascita, quella nascita che darà l’avvio al dolore dell’esilio e che finirà con l’indurci al “ritorno”. Ecco quanto registra questo libro.
Nascita come esilio, dunque; un esilio doloroso e massimamente insicuro. Principio come dolore: tale è l’evento che Stefano Guglielmin tratteggia sotto i nostri occhi.
Alle “vie” del ritorno dall’esilio è dedicato questo libro, non senza qualche avvertenza. A iniziare da quel plurale: “vie”. Con quel plurale l’autore annuncia che non unica è la via che porta al ritorno. Giungendo a precisare, fin dalle prime pagine dell’opera, che “ciascuna via del ritorno è già sempre sviata dalla morte, s-centrata, depotenziata o esaltata, e comunque porta altrove”.
L’avvertenza è chiara: il cammino che ci aspetta è labirintico. E non potrebbe essere altrimenti se, come Guglielmin chiarisce, la destinazione del ritorno non è mai l’indiviso della metafisica, o il principio incausato delle religioni, o una storica età dell’oro.
La terra da raggiungere con il ritorno è sempre una “terra abitabile”: “un’heimat in cui situarsi se non altro da nomadi, da viandanti”, come registra l’autore nel prefiggersi di indagare a questo proposito le vie indicate dall’Orestea di Eschilo, dalle Rimedi Cecco Angiolieri, dalle opere di Diderot, Rousseau e Voltaire, coprendo quasi duemilacinquecento anni di storia e accogliendo alcune delle suggestioni che le tematiche dell’esilio suggeriscono: il tragico, il comico, il politico.”
Indice
1.1 Il sacrificio totemico e l’iniziazione efebica
1.2 Esilio e morte nei personaggi dell'Orestea
1.2 Esilio e morte nei personaggi dell'Orestea
Cap. secondo: Sulla caducità in Cecco Angiolieri
2.1 Perché proprio l'Angiolieri
2.2 Vergogna e comicità nei ‘sonetti dell’esclusione’
2.3 La caducità nei ‘sonetti dell’impotenza’
2.4 Conclusioni (e nota sulla malinconia angiolieresca)
PARTE SECONDA In altro luogo
Cap. primo: L'oscillazione ontologica in Diderot
1.1 Sulla verità del delirare
1.1 Sulla verità del delirare
1.2 L’indole oscillatoria di “Moi” e di “Lui”
1.3 La bocca d’ombra di Jacques
1.4 I tahitiani e la tecnologia occidentale
Cap. secondo: Sulla temporalità Rousseauiana
2.1 Il cerchio, la retta e la spirale
2.2 Eternità, ripetizione, novità
2.3 Ecce Homo
2.4 Sull’altrove geografico: la campagna, l'arcaico
2.5 La saggezza di Emilio e quella del Santo taoista
Cap. terzo: L'esserci voltairiano
3.1 L’altro al quale nessuno assomiglia
3.2 Felicità, azione e i piccoli eldoradi
3.3 La Cina di Voltaire
3.4 Laokium, Fo ou Foé, Saka
3.5 L’uomo è nato per l’azione
Cap. quarto: Caducità e altrove
4.1 Malattia
4.2 Inizi
4.3 Saggezza
4.4 Fantasticheria
4.5 Confessione
4.6 Esotismo
POSTFAZIONE
L’esilio, il principio, il dolore
di Flavio Ermini