Il 2016 è finito e così, pare, anche Blanc. Avevo promesso nuovo impegno e maggiore cattiveria e invece, qui, non ho scritto quasi più nulla da quest'estate.
Alcune impressioni (dalle quali si ricava il senso della premessa):
le recensioni in rete sono inutili (se non all'autore e ai pochi che le leggono);
i poeti che pubblicano bene non hanno bisogno della mia recensione, non sono interessati e, spesso, nemmeno sanno che le scrivo (o le ho scritte);
i poeti che pubblicano (anche con editori a pagamento) sono troppo permalosi e, spesso, convinti di essere più bravi degli altri;
Facebook, oltre ad essere la fiera delle vanità, ha distrutto il piacere del confronto, del commento meditato;
L'impressione di fondo è che, essendo questo abbastanza noto, ci sia una strisciante rassegnazione (tanto, pensa il poeta, io sono sempre un passo avanti);
Conclusione: buon anno, soprattutto ai poeti mediocri.